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Note Biografiche

GIUSEPPE GIUNTA nasce a Bologna nel 1942. Nel 1970 si installa a Milano, città in quel periodo molto attiva, aperta e ricettiva delle esperienze condotte nell'arte contemporanea. Partecipa intensamente a dialettica, formulazioni e confronti che si sviluppano all'interno di gruppi che si formano, si mescolano, si travasano. Ottiene premi e riconoscimenti.

Nel 1975 è invitato alla X Quadriennale di Roma "La Nuova Generazione".

Nel 1976 è presente nella XXXVI Biennale d'Arte di Venezia, Sezione "Ambiente come sociale" a cura di E. Crispolti.

È una fase densa, evolutiva e militante.

L'attenzione del suo lavoro si impernia sempre più sul tema dell'"Ambiente" in cui si fissa la memoria dell'esperienza umana: i suoi materiali, i suoi simboli. Elabora la "Archeologia dell'interno urbano".

Agli inizi degli anni '80 lascia Milano per la campagna, poi, nel 1986, si trasferisce a Bruxelles. In questi anni la sua attenzione si focalizza sui materiali, segno semantico della cultura che li produce.

Agli inizi degli anni '90 la ristrutturazione della grande casa di Bruxelles diviene occasione che converge gradualmente verso uno spazio poetico, fonte di riflessione e considerazioni sull'opera di trasformazione operata dal tempo e dalla natura su oggetti e materiali contenenti tracce, anima e memoria di esistenze anteriori, sintesi di una umanità "sacralizzata".

Nel 2002 la sua sorprendente installazione "Sediments-traces" a KANAL 20 a Bruxelles, sorta di Atelier-museo-laboratorio, impressiona favorevolmente la critica.

Nel 2001 altrettanto interesse aveva suscitato l'installazione di Longueville "Limbo-come-dove" librata in una misteriosa atmosfera sospesa che interroga sulla dimensione dell'Essere.

Nel 2003 Giunta è l'artista scelto dalla Fondazione Europea per la Scultura per rappresentare il suo paese durante la Presidenza italiana dell'Unione europea e in occasione d'Europalia 2003-Italia con un progetto da realizzare nel parco Tournay-Solvay a Boitsfort-Bruxelles.

Nel parco, Giunta eleverà un "Tempio" metaforico strutturato in diverse unità, simbolicamente eretto a protezione e salvaguardia della sacralità della natura, dell'Uomo, dei suoi valori positivi scaturiti dalle conquiste del pensiero e della conoscenza ed evocatore di gioie dell'età felice dell'infanzia.

Nel 2005, l'Istituto Italiano di Cultura di Bruxellles, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bruxelles e in accordo con il Centro d'Arte contemporanea "Le Brigittines" e la Régie des Bâtiments, offre all'artista l'occasione di realizzare all'interno delle sue sale e all'esterno, diffuse in diversi spazi pubblici della città, delle installazioni ("Fragili forze") dal forte accento emotivo e una simbologia basata sul richiamo al senso del valore umano e della poesia.

Muore a Novembre 2021.

Esposizioni

Bibliografia